“…Dio prese la matita, la porse a Guarnido e naque Blacksad…”
Francese nell’estetica ma ispanico nel DNA, Blacksad è probabilmente uno dei migliori incontri che si possono fare in libreria.
Inaspettato, felino, devastante.
Juan Dìaz Canales, sceneggiatore, si muove bene nei meandri di una detective story dal sapore classico ma contaminata dallo splendido universo antropomorfo messo in piedi per l’occasione.
I dialoghi scorrono lisci verso il finale. Mai banali ma allo stesso tempo mai sopra le righe, sembrano mettersi da parte per lasciare alla potenza del disegno il compito di traghettare le emozioni del fumetto.
E’ proprio il disegnatore Juanjo Guarnido la vera superstar dell’albo. Plastico nella recitazione dei personaggi e rigoroso nella costruzione degli ambienti, fa propri gli insegnamenti della scuola Disney in fatto di caratterizzazione personaggi e li inserisce nel contesto noir della storia, creando un mix irresistibile.
Sarà per la splendida colorazione ad acquerello, sarà per il tratto pulito ed elegante, sarà per la meticolosa ricostruzione di scenari urbani credibili e dettagliati, sarà per la cura per il dettaglio che traspare in ogni vignetta.
Sarà per tutto questo e qualcos’altro, sta di fatto che la strana alchimia alla base di Blacksad attira e trascina lungo le sue pagine, occhi sgranati dalla prima all’ultima, in un crescendo di stupore e ammirazione.
Pura poesia visiva.L’edizione italiana a cura della Lizard Edizioni non tradisce le aspettative presentando uno splendido albo cartonato, stampato su carta di altissima qualità.
La tentazione di accarezzare le pagine per sentire sotto i polpastrelli il rilievo dell’acquerello è forte. Il prezzo anche, ma giustificato [e in linea con produzioni simili].Insomma, siamo di fronte ad un’opera di altissimo livello.
Una perla rara ingiustamente passata inosservata da critica e pubblico.
Consigliato a tutti gli amanti del Bello®.
Vito “Piwi” Potenza
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