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Cos’ho letto di bello ‘sto mese.
Cosa ho raccattato di interessante in edicola.
Cosa non vedevo proprio l’ora di raccontarvi.

Dylan Dog #327, #328

Con Dylan Dog ho un rapporto conflittuale.
Lo compro, me ne innamoro follemente, lo seguo per 20 numeri di fila e poi litighiamo. Non ci guardiamo per anni, in edicola ci scansiamo. Poi capita che debba prendere un treno e non ho niente da leggere e ci ricasco. E così via…
Su Facebook la nostra sarebbe una “relazione complicata”.

Quest’anno a Dicembre è scattata di nuovo la scintilla [sono curioso di vedere se pian piano Roberto Recchioni riesce a dare la sua impronta anche qui].
Seguono un paio di pareri flash sugli ultimi due numeri letti.

Dylan Dog #327 – I Sonnambuli

I Sonnambuli è la classica storia Dylaniata [ho letto parecchi paragoni in cui si accosta all’albo nr.5, Gli Uccisori… ed in effetti è proprio così].
Detta così può sembrare una cosa negativa, in realtà è l’esatto opposto.

Il lettore di lunga data e quello arrivato subito dopo [io, che i primi numeri li ho recuperati solo tramite arretrati] si trova subito a suo agio. Le atmosfere sono quelle giuste, la premessa pure.
La storia decolla nella parte finale, con un bel cambio di ritmo e un salutare carico di ansia.

I disegni di Luca Dell’Uomo fanno il loro dovere. Dettagliati il giusto, puliti e soprattutto molto leggibili. Nella seconda parte della storia contribuiscono a dare il giusto tono, con alcune tavole [no spoiler: quelle ambientate dentro sapetedove] che si fanno decisamente ricordare.

Menzione d’onore per la copertina, con uno Stano in gran forma [e il cast degli autori di DYD che fa capolino qua e la].

Consigliata agli amanti del classico.

Dylan Dog #328 – Trash Island

Trash Island è stata una storia piuttosto contestata.
Quando la shitstorm si riversa sui social network, nessuna allerta meteo potrà salvarti.
Non resta che indossare il giubbotto di salvataggio, recuperare una zattera e provare a navigarci dentro.

Intendiamoci, non è di certo una delle mie storie preferite. A mente fredda, per capire quanto poco ci sia rimasto legato, è bastato confrontare il tempo di lettura tra il numero precedente [tutta una tirata a letto, da non staccarsi per un minuto] e questo [una settimana scarsa, con il volume che fa capolino dallo scaffale per dirmi “ehi, sono qui! ti ricordi di me?”].
Allo stesso tempo però, la montagna di merda riversata addosso all’autore è assolutamente ingiustificata.

L’intreccio fila via senza colpo ferire, tra una citazione e l’altra dei classici clichè da horrorone trashoso. E’ proprio questo -voluto- omaggio a rivelarsi un’arma a doppio taglio, rendendo la vicenda meno memorabile e “unica” di quanto avrebbe potuto essere.
Il difetto maggiore, alla fin fine, è che di Dylan Dog ha davvero poco.

Ai disegni Nicola Mari, con il suo tratto evocativo, sintetico, ultra-narrativo.
Un nome che per me è sinonimo di “fumetto” nella sua accezione più profonda.
Da studiare.

Informazioni

Dylan Dog #327I Sonnambuli
Dicembre 2013
Testi: Andrea Cavalletto
Disegni: Luca Dell’Uomo

Piwometro

Disegni

85%

Storia

80%

Dylan Dog #328 – Trash Island
Gennaio 2014
Testi: Luigi Mignacco
Disegni: Nicola Mari

Disegni

95%

Storia

65%

A Panda Piace...L'avventura #01

Ovvero il debutto del Panda in edicola!
[Non sapete chi è Panda? Com’è andata la vacanza su Alpha Centauri questi ultimi 5 anni?]

Giacomo -Keison- Bevilacqua fa il grande passo, prende di peso il Panda [che proprio leggero non deve essere] e lo trascina nel magico mondo della carta stampata.
E’ un pelo disorientato, l’animaletto. Ma come al solito si muove con grazia ed eleganza, distruggendo tutto con stile.
L’umorismo è sempre quello classico, meraviglioso, delle strip. L’unica differenza la fa il respiro decisamente più ampio della vicenda, che permette all’autore di giocare con il cast assurdamente eterogeneo [il professor Mano!] e il mondo fantastico in cui si muovono Panda & Co.

Proprio in tema di gag, il tono lieve e un po’ sognante, marchio di fabbrica di Bevilacqua, rende il fumetto unico nel suo genere ma allo stesso tempo universale. Leggibile e divertente per un pubblico compreso tra gli 0 e i 99 anni.

L’unico difetto che posso trovargli è che lo stile di disegno pandoso, splendido per le strisce sul web, risulta forse un po’ spoglio quando si tratta di allestire un intero numero da 60 pagine.
Probabilmente avrebbe giovato di un livello di dettaglio leggermente superiore, o dell’uso dei colori.
Ma anche no, che alla fine va bene così.

Go Panda Go!

Informazioni

A Panda Piace… L’avventura #01 – Curiosità
– Dicembre 2013 / Gennaio 2014 –
Testi e Disegni: Giacomo Bevilacqua

Piwometro

Disegni

70%

Storia

90%

Rat-Man #100

Su questo mi ero già soffermato nel precedente articolo [Consigli di Lettura], ma ci torno altrettanto brevemente:

Doveva essere una storia geniale. 
Doveva stupirci con effetti speciali. 
Doveva farci scendere la lacrimuccia.
E così è stato.

Ortolani non chiude, ma rilancia.
La storia, metameravigliosamentefumettistica, ripercorre la carriera del nostro geologo preferito dagli esordi, unendola ad una poetica riflessione sull’incedere incessante del tempo e degli eventi.
Che a dirla così sembra una roba triste, poi basta ricordarsi che stiamo parlando di Leo Ortolani e un sorriso ci si stampa sul viso a prescindere.

Perchè meglio di qualsiasi fiume di parole, l’essenza della storia, della serie e dell’autore sta tutta qua:

Informazioni

Rat-Man #100 – E venne il giorno!
– Gennaio 2014 –
Testi e Disegni: Leo Ortolani

Piwometro

Disegni

95%

Storia

100%

Cosa sto leggendo

Fumetti di prossima lettura!
  • Dylan Dog #329…e lascia un bel cadavere
  • Nathan Never #272Il Fiume della Paura
  • Dragonero #09Il Tocco che uccide
  • Orfani #05L’uomo con il fucile
Vito

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