Un po’ di bella roba che mi è capitato di leggere ultimamente [e che dovreste leggere anche voi]:
IL GIOCO DI ENDER

Giravo da tempo attorno a ‘sto libro.
Credo fosse all’incirca un secolo e mezzo fa quando ho iniziato a sentirne parlare in toni entusiastici… ma già al tempo tutte le ristampe erano esaurite.
E’ iniziata una specie di rincorsa, un giro dell’oca infinito.
No, dico, tutto esaurito anche su Amazon!
Ho smesso di pensarci.
Poi quest’anno la novità. Ender’s Game diventa un kolossalone hollywoodiano. Come previsto, tempo zero e la nuova ristampa ha fatto capolino in libreria, con copertina figa che riprende quella del film.
Com’è quindi, alla fin fine?
Beh, merita.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Il Gioco di Ender è il romanzo più importante di Orson Scott Card.
La Terra è sopravvissuta ad una terribile guerra con gli Scorpioni, razza aliena determinata a distruggere l’umanità. All’orizzonte però si teme un ennesimo, devastante conflitto.
In orbita, una Scuola di Guerra forma i leader del domani che guideranno la controffensiva del genere umano. Tra di essi, tutti di tenera età, c’è Andrew Wiggin, detto Ender. 8 anni, un’intelligenza fuori dal comune e un futuro da comandante-bambino.
A questo primo strato più superficiale, quello da classico libro di fantascienza militare, se ne sovrappone un altro più alto. Il lavoro di cesello sulle psicologie dei personaggi, le tematiche videoludiche, gli stessi sviluppi della trama stimolano tutta una serie di riflessioni sull’etica dell’omicidio [di massa?], sulle responsabilità personali nei teatri di guerra, sulla trasformazione della guerra [anche quella fredda, verso cui c’è più di un rimando] in un gioco.
Disclaimer: Non necessariamente ci si troverà d’accordo con l’autore.

Non svelo chiaramente altro riguardo il prosieguo della trama e il finale, rivelatore e particolarmente azzeccato.
Ora devo recuperare i seguiti…
Se avete una minima intenzione di vedere il film, non fatelo prima di aver letto il libro.
Se non avete intenzione di vedere il film, leggetelo comunque.
Lo trovate su Amazon in versione cartacea [nel momento in cui scrivo a 10€ e spicci] e kindle [7€ circa].
ORFANI
Lo ammetto, sono una sottospecie di groupie di Roberto Recchioni della prima ora.
Per intenderci di quando, in coppia con Bartoli, portava in edicola John Doe facendomi riconsiderare tutto un mondo [quello dei bonellidi] che fino a quel punto avevo snobbato in favore dei manga.
Adoro il suo citazionismo caciarone, il suo concetto di fumetto in senso lato, il suo modo di fare arte cadaveri.

Piaccia o non piaccia, Orfani è la vera novità editoriale dell’anno.
A più livelli.
Al di là delle novità più eclatanti introdotte nel mondo Bonelli [in primis ovviamente l’uso del colore in una serie regolare], il cambiamento rappresentato da Orfani secondo me verrà fuori sul lungo periodo.
Una serie dalla forte continuity, con un montaggio originale e una caratterizzazione sopra le righe. Soprattutto, una serie corale che rifugge dallo stereotipo del “detective di…”.
Una serie che non si ferma al lettore Bonelliano-tipo ma va a cercarsi un nuovo pubblico con mosse fuori dalle righe [vedi le partership con Gamestop e Multiplayer.com].
Questo, chiaramente, almeno secondo gli standard della casa editrice milanese.
Vedremo dove andrà e cosa farà da grande, questo Orfani.
Per il momento sembra un progetto coraggioso e decisamente ben studiato.
E in più, ha le copertine di Massimo Carnevale.
Cioè, che je voi dì a Massimo Carnevale?
Trovate tutta la serie nel meraviglfantastico formato raccola da libreria direttamente su Amazon.

THE PRIVATE EYE
Altro fumetto assolutamente degno di nota.
[ebbene si, le mie letture sono composte dal 90.7% circa di fumetti. Sorpresi?]
In questo caso, stiamo parlando di un progetto particolarmente interessante sia come tematiche che come scelte di formato, pubblicazione e distribuzione.
The Private Eye è un webcomic [raggiungibile all’indirizzo http://panelsyndicate.com/] pubblicato e distribuito esclusivamente su internet con la formula del Pay What You Want.
Sostanzialmente, a offerta libera.
Ogni numero [in questo momento siamo arrivati al #05] viene pubblicato sul sito e si può scaricare lasciando un offerta libera compresa tra zero e infiniti $$$. Si può pagare con PayPal.

Non fate i purciari, a detta stessa degli autori [nelle FAQ] un’offerta di 0.99$ è più che sufficiente e al cambio sono poco più di 70 cent.
Il fumetto in se è parecchio intrigante.
L’ambientazione è il 2076. Negli Stati Uniti il cloud è esploso, rivelando informazioni personali di/a chiunque [attenzione, il fumetto è stato scritto prima degli scandali delle intercettazioni dell’NSA].
In seguito a ciò, la privacy è diventata un diritto inalienabile dell’essere umano, e tutti hanno il diritto di portare maschere e crearsi un’identità segreta.
Da questo, prende il via una classica detective story con “molte maschere e nessun superpotere“, per dirla come gli autori.
Il fumetto, ahimè, è tradotto solo in una manciata di lingue tra cui non c’è l’italiano.
Ha comunque dei dialoghi abbastanza scorrevoli, seguirlo in lingua originale non è un problema.
RAT-MAN #100
Questo l’ho appena preso in edicola e non l’ho manco aperto.
Però parliamo di Rat-Man.
Del mitologico numero 100.
Serve davvero aggiungere altro?
Si: serve aggiungere che è stata ufficializzata la data di uscita del Gigante di Rat-Man #01, con un nuovo formato e le ristampe di tutte le storie a partire dalla prima.
9 Marzo 2013.
Se -pazzi- non avete mai letto un numero di Rat-Man, è il momento di rimediare ai vostri peccati.

No, non ho ancora letto Dodici di Zerocalcare.
Rimedierollo e scriverocci in un prossimo post.
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